Processi oceanici
e variabilità climatica
ISMAR combina studi basati su osservazioni telerilevate e in-situ, modelli numerici e statistici e algoritmi di Artificial Intelligence per ricostruire, analizzare e prevedere a diverse scale temporali e spaziali l’effetto del riscaldamento globale sugli oceani e per analizzare i cicli dell’energia, dell’acqua e del carbonio e la loro dinamica alla scala globale e regionale. In particolare, l’Istituto è coinvolto nello studio della variabilità indotta dalle attività antropiche (forzante esterna) che si sovrappongono e interagiscono con la variabilità climatica naturale (forzante interna), producendo complessi processi su scale spazio-temporali multiple.
In questa prospettiva, lo studio di tali processi attuali e nel recente passato è di fondamentale importanza per comprendere, monitorare e prevedere l’effetto dei cambiamenti climatici sulla circolazione oceanica, gli ecosistemi e le attività produttive che da essi dipendono. Gli effetti dei cambiamenti climatici previsti sul lungo periodo sono particolarmente rilevanti nel Nord Atlantico, dove si registra un indebolimento della circolazione termoalina e nell’Oceano Artico e nel Mar Mediterraneo, dove si parla rispettivamente di “atlantificazione” e di “tropicalizzazione”, intendendo con questi termini una sempre più marcata intrusione e/o modificazione delle proprietà delle acque artiche e il rapido riscaldamento e salinizzazione marcata delle acque mediterranee, l’aumento delle ondate di calore marine (sia in termini d’intensità che di frequenza) e l’effetto di colonizzazione da parte di specie tropicali alloctone e a volte invasive.